domenica 27 gennaio 2008

GARANTITO

Non c’è modo di essere libero stando seduto.
Sollevo una tazza vuota e chiedo in silenzio
che le mie destinazioni accolgano quello che sono,
cosicché io possa respirare.
I cerchi si allargano e inghiottono le persone.
Per mezza vita dicono buonanotte a mogli sconosciute.
Ho la testa piena di domande e un maestro nell’anima.
Va così.
Non venire più vicino o dovrò andare via.
Ci sono posti che mi attirano come la forza di gravità.
Se mai qualcuno potesse trattenermi a casa
saresti tu.
Tutti quelli che incontro, nelle gabbie che si sono comprati,
chiedono di me e del mio vagabondare.
Ma io non sono mai quello che credono loro.
Sono rabbioso e puro in tutti i miei pensieri,
e sono vivo.
Vento nei capelli, mi sento parte di ogni luogo.
Sotto la superficie c’è una strada che è scomparsa.
A notte fonda ascolto gli alberi:
stanno cantando con i morti,
sulla mia testa.
Lasciami trovare un modo d’essere.
Pensami come un satellite che orbiterà per sempre.
Conoscevo tutte le regole ma le regole non conoscevano me.
Garantito.

(Eddie Vedder, Guaranteed)

1 commento:

  1. leggo le prime righe e così tra le pieghe di una giornataccia a lavoro, dopo aver visto un cartello amaro "via primo maggio" scritto a mano nella strada dei capannoni, sembra mi parli anche oggi e poi la riconosco finalmente. davvero un bel testo, una bella canzone perfetta per la storia che racconta.

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